Scavi clandestini e traffico di reperti archeologici: 11 misure cautelari tra Calabria e Sicilia.
È scattata venerdì 12 dicembre, tra Calabria e Sicilia, una vasta operazione dei Carabinieri del Tutela Patrimonio Culturale che ha portato all’esecuzione di 11 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di far parte di un’associazione per delinquere dedita a scavi clandestini, deturpamento di siti archeologici, furto e ricettazione di reperti archeologici.
L’ordinanza è stata emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, che ha coordinato l’intera attività investigativa. Due persone sono state condotte in carcere, mentre nove sono finite agli arresti domiciliari.
Contestualmente sono state eseguite dodici perquisizioni locali.
Reperti e ’ndrangheta: l’aggravante mafiosa
Secondo quanto emerso dalle indagini, i reati contestati sare…
